Rivali predestinati, Continua...

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B Ø S S™
view post Posted on 23/12/2008, 00:00




CITAZIONE
Continua da QUI.

Era tutto finito. Una quiete surreale -piuttosto normale data l 'ora tarda- permeava ogni anfratto del corridoio dell' ambulatorio.
Alcune piccole luci al neon illuminavano fiocamente il corridoio che Rain stava attraversando a passo abbastanza spedito, e l' eco dei suoi passi rimbombanti nel lungo corridoio deserto era l' unico suono che turbava la quiete di quel luogo, così silenzioso rispetto a quando l' aveva percorso l' ultima volta. Ma la calma era senz' altro cosa buona, e avrebbe appoggiato ciò che doveva dire al guaritore. Sempre che ci fosse stato in piena notte.
Immobile davanti alla porta scorrevole, non sapeva se entrare o no. Poteva essere scambiato per un aggressore. Del resto, cosa potrebbe pensare chi si trova davanti un individuo, in piena notte, che afferma di aver lasciato una ragazza ferita gravemente in mezzo alle praterie? Ma se fosse andato via, fregandosene altamente, probabilmente lei sarebbe morta.
No, doveva fare una scelta. Una scelta di vita o di morte. E anche se generalmente optava per la seconda, quella volta il discorso era un pò diverso.
Entrò. Fermandosi nella sala d' attesa tossì intenzionalmente. Qualcuno sarebbe pur arrivato...
 
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Staff Hunter X Hunter World
view post Posted on 5/2/2009, 22:52




Un suono che sarebbe stato normalmente impercettibile, anche nel desolato silenzio del cuore della notte, ebbe il potere di infrangere come un cristallo il suo sonno leggero.

Scostò le coperte dalla branda che occupava, in una stanza attigua -esclusivamente personale- dell'ambulatorio, e si rizzò a sedere: si ravviò con una mano delicata i capelli castani -legati in una treccia buttata su una spalla per la notte- e gli occhi cerulei si abituarono subito all'oscurità mentre - con passi circospetti e incerti avanzava verso lo studio, che -tramite la sala d'attesa- metteva in comunicazione l'ambulatorio con il corridoio.


"Chi è là..?"

 
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B Ø S S™
view post Posted on 6/2/2009, 21:30




Una voce ruppe il silenzio - finalmente - testimoniando che qualcuno si era accorto della sua presenza.
Non che stesse aspettando da molto, ma - piuttosto strano conoscendo il soggetto - era turbato internamente.
Si scostò leggermente dalla porta, portandosi verso il centro della sala e parlando in tono perentorio e privo di esitazione.
"Mostrati."

 
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Staff Hunter X Hunter World
view post Posted on 7/2/2009, 15:44




CITAZIONE (B Ø S S™ @ 6/2/2009, 21:30)

"Mostrati."


Con passo quieto e leggero, il Guaritore avanzò nella stanza, accendendo le luci al neon quando attraversò l'uscio e passò vicino all'interruttore.

image
Un moto di sorpresa rese lucidità agli occhi cerulei del guaritore -altrimenti ancora impastati dal sonno- quando riconobbe la figura vestita di scuro che sostava al centro dello studio d’ambulatorio.

Si trattava di Rain, uno degli aspiranti dell'accademia...
Bastò un’occhiata e non ebbe bisogno di chiedersi –o chiedergli- perché fosse giunto in infermeria nottetempo: la visione del giovane trasandato e malconcio, sporco di terra e dagli abiti lacerati in più punti, fu sufficiente a svegliare completamente la consapevolezza di Enju.

Il cerusico avanzò verso di lui, tendendo subito le braccia verso di lui, posandogli una mano sulla spalla e una sulla guancia, per saggiarne tempestivamente le condizioni.


"Rain, cosa ti è mai successo?"

Peoccupato e gentile come al solito, ma mortalmente serio.
 
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B Ø S S™
view post Posted on 7/2/2009, 16:06




Se non avesse saputo di per certo che quello era un uomo, avrebbe giurato di trovarsi davanti alla donna più bell' accademia.
Non si preoccupò troppo per l' ambiguità del guaritore, quelli erano problemi suoi. Così come non fece caso al fatto che l' interlocutore lo aveva chiamato per nome, considerando che non si erano mai incontrati prima. E non aveva nessun interesse nel proseguire la conversazione sterile che sarebbe scaturita in seguito ad una risposta qualunque.
"Nulla. Non è successo nulla di grave. A me. C'è qualcuno che la pensa diversamente, nelle praterie adiacenti il cancello d' uscita."
Voltò le spalle all' "uomo" che aveva davanti, tornando sui propri passi e appoggiando una spalla alla porta d' uscita. Non voltò il capo nemmeno quando parlò, fissando il vuoto.
"Penso che sia meglio recuperare questo qualcuno, prima che accada qualcosa di irreparabile."
Era stato secco e freddo come sempre, anche di fronte alla persona che lo aveva accolto con tale visibile preoccupazione. "E non farne parola con nessuno... le voci che circolano su di me, qua dentro, non sono le migliori. Non voglio che peggiorino ulteriormente."

 
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Staff Hunter X Hunter World
view post Posted on 7/2/2009, 20:33




CITAZIONE

Non hai tempo di renderti ben conto di cosa stia succedendo: ti ritrovi sollevato di peso e gettato di malagrazia sulla più vicina lettiga come un sacco di patate.

"Ohi, ohi..."

La voce del Gufo risuona da qualche altra parte nella stanza, probabilmente vicino alla finestra dell'ambulatorio, ma non puoi vederlo dalla tua posizione; non ti viene neppure permesso di provare a rialzarti, o a metterti seduto, che i tuoi occhi vanno a sbattere contro la faccia torva del Nero Mastino:
la benda copre il gemello dell'occhio dorato, e sebbene il suo volto non sia mai stato una maschera di cordialità, hai la netta impressione che sia più accigliato del solito.

"Abel...!"

La voce del Guaritore, ancora fermo al centro della stanza, abbozza un'implicita protesta a quel trattamento per un ferito, ma il Cacciatore non lo degna di attenzione e, torreggiando su di te -trattenendosi giù con una mano- ti fissa con aria impenetrabile e inquisitoria.

"I rilevatori dell'Accademia hanno registrato una certa attività, perciò te lo chiedo Io e te lo chiederò una volta sola:
cosa è successo?"


 
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B Ø S S™
view post Posted on 9/2/2009, 21:27




Era successo tutto così in fretta, che a malapena se ne rese conto: ora era disteso sulla lettiga, sebbene le ferite non fossero così gravi da richiedere un trattamento di cura. Ma lo strano era il modo in cui c'era finito, su quella lettiga. Gettato con ben poco savoir-fare.
Udì una vocetta stridula e odiosa che non riuscì a ricollegare a volti conosciuti, echeggiare da un altro lato della stanza. Sopra di lui, Abel Dunklesiegel, gli stava ponendo una domanda con molta, molta gentilezza. Forse troppa.
Era un pò sorpreso, ma ci voleva qualcosa più di un brutto guercio per spaventarlo.
Nonostante tutto sorrise malignamente, come soleva fare in certe occasioni. Ed ecco che il lato ironico emerse.
"Oh, mi dispiace per il tuo occhio..."
Non aveva ancora terminato di proferire la frase che tornò serio come poco prima.
"A parte gli scherzi, io non ti conosco e non mi interessa farlo . Ora, toglimi le mani di dosso e forse dirò cosa è successo. Altrimenti, possiamo stare qui anche fino a domani: ho tutto il tempo del mondo, io."
Pronunciò l' ultimo parola accentuandola volutamente, nell' imitazione perfetta dell' "io" che il cacciatore aveva pronunciato poco prima. Ma in fin dei conti aveva detto la verità...aveva tutto il tempo del mondo.

 
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Staff Hunter X Hunter World
view post Posted on 10/2/2009, 01:01




CITAZIONE (B Ø S S™ @ 9/2/2009, 21:27)

"Oh, mi dispiace per il tuo occhio...
A parte gli scherzi, io non ti conosco e non mi interessa farlo. Ora, toglimi le mani di dosso e forse dirò cosa è successo. Altrimenti, possiamo stare qui anche fino a domani: ho tutto il tempo del mondo, io."


"...e ti dispiacerà ancora di più, Matricola."

Poichè la forza del Nero Mastino era sufficiente a trattenerlo giù con una mano sola, l'altra corse rapida alla benda, sollevandola di scatto.
Il Gufo trasale, sinceramente colto alla sprovvista, e per te il contatto visivo con l'Occhio Malvagio è inevitabile.


"Per carità, Abel, non è il momento!
Ha detto che c'è un ferito nelle praterie... dobbiamo subito fare qualcosa!"


"Tenetelo qui fino al mio ritorno."

Lapidario: la voce del Cacciatore dall'Occhio bendato non ammette repliche mentre si scosta dal lettino, e senza voltarsi si dirige a grandi passi verso l'uscita. Uno sbuffo seccato è l'unica cosa che accompagna la sua uscita di scena.

"Mi sembra di dover badare a un moccioso dell'asilo."

E' appena uscito dal corridoio, ma già non lo si sente più; solo il tremolante sospiro sconsolato del Gufo spezza la cappa di silenzio.

"Volevo andarci io..."


CITAZIONE
Tieni presente che esci da uno scontro e le tue riserve di Nen non si sono ancora rigenerate :uhuh:

Mente del Bambino: Questo potere permette di infliggere ad un’altra persona l’equivalente di una lobotomia psichica, riducendo le sue Facoltà Mentali fino a renderla simile ad un bambino nel suo comportamento, poiché viene strappata via buona parte della capacità di ragionamento del soggetto, riducendo la di lui mente ad uno stadio infantile.
Per mettere in azione questa tecnica, si deve stabilire un contatto di sguardi con la vittima e l’Occhio Malvagio: l'unico modo per sfuggire all'effetto di Mente del Bambino è dunque evitare di guardare direttamente l’occhi solitamente nascosto del ragazzo, ma poiché l’assalto psichico avviene senza preavviso, ciò risulta molto spesso inattuabile.
Il bersaglio, oltre alla già detta sintomatologia, sarà caratterizzato da una scarsa percezione delle cause e degli effetti, da interpretazioni errate della moralità e da una generale tendenza a fuggire dal confronto.
Tuttavia non crederà davvero di essere un bambino come lo è stato nel passato, più tipicamente continuerà a pensare a se stesso come alla persona che è sempre stata; diventa assai più egocentrica, timorosa dell’ignoto e dipendente da figure forti e carismatiche, ma ovviamente non se ne accorge affatto.
Consumo: Critico


Fai il bravo bambino, che Mamma torna subito :8D:

 
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view post Posted on 15/2/2009, 19:14




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PG: Rain





Oh, che grandissima cazzata che aveva fatto. Non tanto per le trascurabili conseguenze cui sarebbe andato incontro, quanto per la patetica figura che stava facendo. Agli occhi del guaritore - non tanto per Enju in sè, quanto per il semplice fatto che fosse un' altra persona, un estraneo - era apparso come un bambino incapace di trovare passatempo che non fosse andare in giro a piantar grane o a picchiare la gente. Stava passando per un bullo da scuola elementare.
Ed in effetti, le sue attuali facoltà mentali, in seguito all' attacco psichico dell' Hunter, erano nè più nè meno quelle di un moccioso. Non potè sottrarsi dal mettere in atto certi comportamenti che a mente lucida non si sarebbe mai sognato. Si dimenava sul lettino, batteva leggermente i pugni, e il tutto incosapevolmente. Ma nemmeno in quel caso la sua natura taciturna lo tradì: sebbene il bambino che era diventato volesse gridare stupidaggini ai presenti, riuscì a non proferire parola, seguitando nell' agitarsi e nello scuotere il lettino sul quale si trovava, alla ricerca del mero e infantile divertimento che poteva scaturire da quell' interessantissimo giocattolo.



Edited by .†D.a.r.k.n.e.s.s.†. - 15/2/2009, 21:30
 
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view post Posted on 21/2/2009, 00:26




Quando Abel fu di ritorno -una decina di minuti più tardi-, il Gufo si era appollaiato vicino alla testa di Rain, ed era tutto dedito a tormentarlo "rubandogli" il naso; del resto, i legacci di nebbia tenevano buono l'aspirante, e questi non poteva far molto per ribellarsi.

Senza sprecare una parola o uno sguardo, il Nero Mastino attraversò lo studiolo di Enju e si addentrò nella sala di degenza adiacente, attraversando la corsia e adagiando il corpo della ragazza sul primo letto che gli capitò davanti.
Il Guaritore apparve immediatamente nella stanza, tallonandolo e prendendo posto accanto alla fanciulla per prodigarsi a rimetterla in sesto, mentre il Gufo -senza sciogliere il suo incanto- si affacciava con espressione crucciata nella stanza.

...e l'albino fu costretto a ritrarre il collo incassandolo nelle spalle mentre Abel, a passo marziale e quieto, tornava nell'altra stanza, avanzando verso il ragazzo moro, ancora vincolato al lettino; sembrava più calmo adesso -ma di una calma gelida e inattaccabile.
Afferrò la prima sedia e la volse, prendendovi posto a cavalcioni e incrociando le braccia sullo schienale che gli stava dirimpetto; quando si rivolse a Rain la sua voce era bassa e profonda come sempre, ma sfumata di una neutralità che non gli era propria.


"Poteva morire dissanguata..."

Non c’era dubbio su quel soggetto sottinteso: parlava di Drusilia

"Gli scontri di allenamento sono leciti in Accademia, ma mi pare tu ti sia spinto un po’ troppo oltre: non sei capace di controllarti?"

Lo sguardo d'oro era fisso in quello dell'Aspirante, impenetrabile come sempre, ma c'era qualcosa -di fondo- che lo rendeva più diplomatico del solito.
A ben pensarci, Abel avrebbe potuto espellerlo su due piedi o punirlo, ma il fatto che si fosse risolto a fare una cosa che non gli andava troppo a genio -parlare- rappresentava di per sé un evento.

...chissà se Rain sarebbe stato sufficientemente maturo e ragionevole da prestare ascolto.

 
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view post Posted on 26/2/2009, 16:32




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PG: Rain



Complice la sua scomoda posizione non riuscì ad osservare tutto lo svolgersi della scena. Capì solamente che l' uomo chiamato Abel aveva fatto ritorno con Drusilia ferita, e il Gufo si era precipitato a "spiare" gli eventi nella stanza adiacente.
Fortunatamente gli effetti dell' ipnosi erano terminati, e ora poteva vedere Abel seduto poco distante dalla sua posizione mentre chiedeva -anzi, esigeva- spiegazioni.

E per quanto possibile, quella che seguì fu soltanto la seconda volta in cui, recentemente, componeva una frase composta da più di dieci parole. O per meglio dire, stava intavolando un dialogo. Incredibile!
La prima volta era stata durante un rendez-vous con JJ, in occasione del viaggio a Merovish, nelle lande di Endlos.
Come risaputo, Rain era solito parlare a lungo solo e soltanto quando riteneva ci fosse da dire qualcosa di strettamente necessario, come nel caso appena citato, o in quello che stava per avvenire.

"Uhm... Diciamo che..." fece una breve pausa, per spostare la direzione del suo sguardo puntandolo in quello dell' interlocutore.
"Stavi per perdere una allieva. Voleva andarsene, abbandonare tutto. Quello che è avvenuto, è avvenuto soltanto perchè non si è dimostrata abbastanza adulta per riflettere meglio sulle proprie scelte."
Poi tacque, in attesa di una risposta. Quasi imitando l' altro, aveva anch' egli parlato in tono neutro, se così si può definire.
Però...che strano effetto che gli faceva, "parlare".

 
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view post Posted on 6/3/2009, 02:15
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CITAZIONE (• Ryder @ 26/2/2009, 16:32)

"Uhm... Diciamo che...
Stavi per perdere una allieva. Voleva andarsene, abbandonare tutto. Quello che è avvenuto, è avvenuto soltanto perchè non si è dimostrata abbastanza adulta per riflettere meglio sulle proprie scelte."


"...e -quindi- per non farla mollare volevi ucciderla..."

Il dono della sintesi.
Il Nero Mastino rimase a fissare con aria imperscrutabile e severa il volto di Rain, mantenendo un contatto con l'occhio d'oro e lo sguardo dell'Aspirante.

In qualche modo, riusciva a capire meglio ora -forse perché quel ragazzo era più simile a lui di quanto non si sarebbe aspettato-, ma di certo non poteva soprassedere al suo comportamento.
Il suo comportamento verso Drusilia era stato eccessivo e sconsiderato.

...e poichè, lì, una delle sue mansioni contemplava il Ruolo di educatore,
indugiando al suo posto, il Cacciatore si concesse di sprecare qualche altra parola.

Se di spreco si poteva trattare.
Non lo seccava neppure eccessivamente confrontarsi con quel ragazzo:
il fatto di essere entrambi taciturni e diretti smaltiva gli imbarazzi di inutili fronzoli di convenzioni sociali.


"Se volevi che restasse, hai provato a dirglielo...?"

Semplice e diretto come uno schiaffo in viso.
Così era il carattere di quell’uomo: lui non ama parlare quando non è necessario, ma non è una semplice questione di ritrosia o asocialità, ma di pura e semplice consapevolezza.

...perchè le parole hanno una forza devastante.
E il Nero Mastino sa che vanno usate con parsimonia per mantenere intatto il loro potere.

 
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view post Posted on 15/3/2009, 14:07




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Rain non poteva biasimarlo. Qualunque altra persona avrebbe pensato la stessa identica cosa in una situazione come quella. Anzi, ci stava prendendo gusto in quello scambio di brevi battute.
Ma l' Hunter aveva sbagliato un punto fondamentale del suo discorso.

"E qui ti sbagli. Non volevo ucciderla. Se l' avessi voluto, a quest' ora non sarebbe qui. Ho provato a farla ragionare, ho usato parole forti. E all' improvviso mi è balzata addosso."

Aveva detto la verità. Ne più, ne meno.

"Ora rispondi tu alla mia domanda. In questo posto, combattere per legittima difesa è considerato un comportamento scorretto?"

Lui non lo credeva affatto. Quando si tratta di salvarsi il culo, ogni mezzo è lecito.

 
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view post Posted on 22/3/2009, 21:14
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CITAZIONE (• Ryder @ 15/3/2009, 14:07)

"E qui ti sbagli. Non volevo ucciderla. Se l' avessi voluto, a quest' ora non sarebbe qui. Ho provato a farla ragionare, ho usato parole forti. E all' improvviso mi è balzata addosso.
Ora rispondi tu alla mia domanda. In questo posto, combattere per legittima difesa è considerato un comportamento scorretto?"


La voce di Abel lo rimbecco laconica, lapidaria e fredda come una lama che ti penetra le carni.

"Non è una buona argomentazione, dato che lei è qui -in salvo- per miracolo e non certo per merito tuo.
L'hai abbandonata ferita in una prateria in piena notte: l'omissione di soccorso è omicidio colposo."
 
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view post Posted on 26/3/2009, 12:02




Probabilmente si era sbagliato nel giudicare quell' uomo. Non era stupido. Oh no, di più. Perchè bisognava essere stupidi o quantomeno ciechi per non accorgersi del gesto che Rain aveva appena compiuto.

"Ah, vero. Non è qui per merito mio. Forse ti sfugge che sono stato io stesso a prendermi la briga di recarmi in ambulatorio per avvertire della situazione, e in tutta risposta sono stato aggredito da te e a dal tuo amichetto laggiù."



Indicò con il dito il Gufo poco distante, per poi riprendere a parlare con la solita voce priva di emozioni.

"Non l' ho abbandonata, anche se ti confesso, l' avrei fatto molto volentieri. Quella stupida ragazzina..."

 
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